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Caso di studio: l'effetto del preriscaldamento in sala anestesia sull'incidenza dell'ipotermia perioperatoria accidentale: un progetto di miglioramento della qualità
Autori: Rona J, University of Sheffield Medical School; Andrzejowski J, Wiles M, Royal Hallamshire Hospital, Sheffield.
L'ipotermia perioperatoria accidentale (IPH) si verifica quando la temperatura corporea centrale è inferiore ai 36°C.2 Sia l'anestesia locale che quella totale possono avere come conseguenza l'IPH, con maggiore rischio nei pazienti con alto grado ASA, sottoposti a chirurgia di emergenza o con IMC basso.3
L'IPH è una seria complicanza di un intervento chirurgico, correlata all'insorgenza di infezioni, brividi, sanguinamento, eventi cardiaci avversi e cambiamento del metabolismo dei farmaci.3 Le linee guida NICE raccomandano che tutti i pazienti vengano riscaldati per almeno 30 minuti prima di somministrare l'anestesia,4 tuttavia è stato dimostrato che un preriscaldamento di 10 minuti risulta già efficace nella riduzione del tasso di ipotermia.5
Un recente studio per il miglioramento della qualità ha cercato di stabilire se i pazienti urologici in PACU (Post Anaesthesia Care Unit) sottoposti a preriscaldamento in sala anestesia abbiano riscontrato effetti positivi in termini di incidenza di ipotermia.1
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